Tumore dell’uretra

Il tumore dell'uretra è un tumore raro, ma aggressivo, solitamente diagnosticato in età avanzata

Ultimo aggiornamento: 20 marzo 2023

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Cos'è

L'uretra è un organo a forma di tubo che serve a trasportare l’urina dalla vescica fino all’esterno del corpo. Nelle donne è lunga 3-4 cm e sfocia appena al di sopra della vagina. Nell’uomo è molto più lunga (circa 20 cm) e passa attraverso la prostata e il pene; oltre all’urina, l’uretra maschile trasporta anche il liquido seminale. Si distinguono due porzioni di uretra: l’uretra anteriore (la parte più vicina all’esterno) e l’uretra posteriore (più vicina alla vescica).

Il tumore dell’uretra, o carcinoma uretrale, origina dalla trasformazione maligna delle cellule che formano quest’organo. I tumori dell’uretra che hanno origine da una cellula dell’urotelio, cioè l’epitelio che riveste l’interno dell’apparato escretore, sono detti tumori uroteliali. Rientrano fra i tumori uroteliali anche quello della pelvi renale, il cancro dell’uretere e la maggior parte dei tumori della vescica. L’uretra può essere sede inoltre di altri tipi di neoplasia, come il melanoma o il leiomioma (un tumore benigno del tessuto muscolare liscio).

Quanto è diffuso

Il tumore dell'uretra è un tumore raro. Storicamente è considerato più diffuso nel sesso femminile che in quello maschile, tuttavia alcune ricerche hanno messo in discussione questa nozione. Nella maggior parte dei casi viene diagnosticato dopo i 50 anni di età.

Chi è a rischio

Sono stati individuati alcuni fattori che aumentano il rischio di sviluppare la malattia: un precedente tumore alla vescica, un’infiammazione cronica dell'uretra, malattie sessualmente trasmesse (in particolare l’infezione da papillomavirus umano, HPV), frequenti infezioni delle vie urinarie e la stenosi uretrale (un restringimento dell’uretra causato dalla formazione di tessuto cicatriziale). Le persone di età superiore a 60 anni hanno un maggior rischio di sviluppare la malattia.

Tipologie

I tumori dell'uretra possono essere suddivisi in:

  • carcinoma a cellule squamose: si sviluppa vicino alla vescica nelle donne e nel tratto di uretra che attraversa il pene negli uomini;
  • carcinoma a cellule di transizione: nelle donne si forma nella parte di uretra vicina all’apertura esterna, mentre negli uomini si forma nella parte di uretra che attraversa la prostata;
  • adenocarcinoma: ha origine nelle ghiandole che circondano l’uretra sia negli uomini sia nelle donne.

La frequenza dei tre tipi di tumore è diversa nel sesso femminile e maschile. Il tumore dell’uretra può dare origine a metastasi: spesso al momento della diagnosi le cellule tumorali metastatiche sono già presenti nei linfonodi vicini.

Sintomi

Il tumore dell’uretra può rimanere del tutto asintomatico, soprattutto nelle sue fasi iniziali, oppure presentarsi con sintomi come sangue nelle urine, indebolimento o intermittenza del flusso urinario, aumento della frequenza della minzione (necessità di urinare), perdite o secrezioni dall’uretra, presenza di noduli a livello del perineo o del pene, linfonodi inguinali ingrossati, dolore pelvico.

Prevenzione

Non esistono attualmente indicazioni specifiche o strategie di prevenzione del tumore dell’uretra.

Diagnosi

Il primo passo verso la diagnosi di tumore dell’uretra è la visita dall’urologo che procederà innanzitutto con una serie di domande per conoscere la storia clinica dei pazienti e il tipo e la frequenza dei sintomi. Successivamente, il medico eseguirà un’accurata visita della zona pelvica nel corso della quale verranno esaminati diversi organi (vagina, utero, pene e retto) alla ricerca di eventuali noduli o altri segni del tumore. Lo specialista potrà prescrivere anche alcuni esami di laboratorio, come per esempio l’analisi dell'urina mirato alla ricerca di sangue o cellule. Alcuni esami lievemente più invasivi permettono di guardare direttamente all'interno dell’uretra e di altri organi vicini: nella uretrocistoscopia un piccolo tubo (del diametro di una penna), dotato di luce e telecamera, raggiunge la vescica passando per l'uretra e ne visualizza l’aspetto macroscopico. L’uretrociscoscopia consente di verificare anche l’eventuale presenza concomitante di un tumore della vescica. Durante questo esame è possibile prelevare campioni per la biopsia, cioè l’analisi al microscopio del tessuto, che è fondamentale per diagnosticare il tumore dell’uretra in modo certo. La risonanza magnetica della pelvi è l’esame più utile per determinare lo stadio del tumore. Per valutare la presenza di metastasi a distanza si ricorre ad altri accertamenti, come la radiografia del torace e la TAC di torace e addome.

Evoluzione

Come per molti altri tumori solidi, anche per quello dell’uretra si utilizza il cosiddetto sistema di stadiazione TNM. Grazie a questo sistema è possibile assegnare uno stadio al tumore, cioè capire quanto è diffuso nell’organismo, tenendo conto dell'estensione locale della malattia (T), del coinvolgimento dei linfonodi (N) e della presenza di metastasi in organi distanti (M). Lo stadio del cancro influenza la prognosi.

Un altro parametro importante per conoscere il tumore è il suo grado, ovvero la misura di quanto le cellule malate risultano anomale rispetto a quelle sane: maggiore è il grado (più le cellule tumorali appaiono diverse da quelle sane) e maggiore è la tendenza della malattia a crescere e a diffondersi in altri organi. Il carcinoma uroteliale può essere ben differenziato, moderatamente differenziato o scarsamente differenziato.

Come si cura

La scelta del trattamento dipende da tipo, localizzazione e stadio del tumore, e da condizioni e sesso dei pazienti, a causa della diversa anatomia.

La chirurgia è il trattamento più comune e serve a rimuovere fisicamente il tumore dall’organismo. La terapia conservativa d’organo è riservata alle forme poco aggressive e poco invasive. Se la malattia si è già diffusa, è necessario un intervento più invasivo in cui possono essere rimossi anche altri organi: linfonodi inguinali, vescica, prostata, parte di vagina e pene. Oltre alla chirurgia standard effettuata con il bisturi, è possibile ricorrere ad altre tecniche come l'elettroresezione, nella quale si utilizza la corrente elettrica per rimuovere o distruggere il tumore, o la chirurgia laser, nella quale un raggio laser è utilizzato come bisturi per eliminare il tessuto tumorale. Una volta rimossa l'uretra, si procede con un intervento chiamato urostomia per creare un nuovo passaggio che consenta all'urina di arrivare all’esterno.

Per il trattamento del tumore dell’uretra si utilizza anche la radioterapia, sia sotto forma di raggi provenienti dall’esterno sia come semi radioattivi inseriti direttamente a contatto con le cellule tumorali. Infine, in alcuni casi si ricorre alla chemioterapia. Chemioterapia e radioterapia possono essere utilizzate da sole, in combinazione, in forma neoadiuvante, allo scopo di ridurre il tumore e in alcuni casi per ridurre la demolizione. Oppure possono essere impiegate come trattamento adiuvante dopo l’intervento chirurgico per ridurre il rischio che il tumore si ripresenti.

Per i tumori uroteliali dell’uretra che necessitano di un trattamento sistemico, perché diagnosticati in una fase localmente avanzata o metastatica, possono essere considerati i medesimi trattamenti riservati agli altri stadi o i nuovi farmaci oggi a disposizione per le neoplasie vescicali. Sono stati fatti importanti progressi nell’efficacia delle cure, in particolare nell’immunoterapia. Altre terapie innovative sono all’orizzonte, nell’ambito dei farmaci a bersaglio molecolare e di nuovi anticorpi immunoconiugati.

  • Agenzia Zoe

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