Isteroscopia

Ultimo aggiornamento: 24 giugno 2022

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Di che cosa si tratta?

L’isteroscopia è una procedura endoscopica che permette di osservare l’interno dell’utero e di diagnosticare ed eventualmente trattare diverse condizioni patologiche a carico della cavità uterina (cervice e corpo).

Viene eseguita in regima ambulatoriale o Day surgery mediante l’introduzione in vagina di un sottile strumento (isteroscopio), senza l’impiego di speculum (divaricatore vaginale) o strumenti traumatici quali pinze; l’isteroscopio è dotato di una piccola telecamera e di una luce all’estremità, che raggiunge l’utero dopo che le sue pareti sono state distese con del gas (anidride carbonica) o, più comunemente, con del liquido, solitamente soluzione fisiologica. Esistono due tipi d’isteroscopi: flessibili e rigidi. Gli isteroscopi flessibili danno meno dolore alle pazienti rispetto agli isteroscopi rigidi, che, però, forniscono immagini qualitativamente superiori e in tempi più rapidi. Gli isteroscopi rigidi, inoltre, sono indispensabili in caso di procedure operative.

Le motivazioni che possono portare a eseguire l’isteroscopia sono diverse. Il sintomo più comune per cui l’isteroscopia viene eseguita è il sanguinamento uterino anomalo nelle donne in età fertile e soprattutto in menopausa. L’isteroscopia consente di diagnosticare malformazioni uterine e l'eventuale presenza di aderenze, polipi, fibromi e tumori dell’utero, ma anche di capire i motivi di un’infertilità, indagare le cause di aborti spontanei ricorrenti o accertare la presenza di un’anomalia congenita a carico dell’utero o di un carcinoma endometriale.

Durante l’esame si possono prelevare campioni di tessuto da analizzare con un esame istologico. Inoltre l’isteroscopia è un esame normalmente indicato nell’inquadramento della paziente infertile. In questo caso l’isteroscopia può essere eseguita in ambulatorio, senza necessità di ricovero, nella maggior parte dei casi.

Nel corso dell'esame si possono eseguire piccoli interventi (come l’asportazione di polipi, piccoli fibromi, specie se peduncolati, o la correzione di lievi malformazioni uterine). Tali procedure sono normalmente condotte in anestesia o in sedazione in regime di day hospital, ma possono anche essere eseguite in regime ambulatoriale qualora indicato.

Come si esegue?

L’isteroscopia può essere preceduta dalla somministrazione di un farmaco anti-dolorifico, anestesia locale o anestesia in sedazione. Può essere eseguita sia in ambulatorio sia in sala operatoria, a seconda dell’indicazione, della propensione della paziente e del tipo di procedura che deve essere eseguita.

L’isteroscopia è condotta con la paziente in posizione litotomica, la classica posizione ginecologica. Nelle pazienti in età fertile viene programmata in modo tale da evitare il periodo mestruale, idealmente nei primi 7 giorni dopo la mestruazione. Infatti, l’esecuzione della procedura in questo periodo del ciclo mestruale consente ai ginecologi una visione migliore e più dettagliata dell’utero. Indipendentemente dall’approccio, l’isteroscopio viene delicatamente introdotto nell’ostio uterino esterno e, grazie alla distensione garantita dal mezzo fluido o dal gas, si procede lungo il canale cervicale fino alla cavità uterina.

È un esame che possono fare tutti?

L'isteroscopia può essere eseguita in donne di tutte le età, purché non in gravidanza, a meno che particolari e rare conformazioni anatomiche impediscano il passaggio dell'isteroscopio. L’esame, inoltre, non può essere effettuato durante il flusso mestruale e in caso di infezione o infiammazione pelvica.

Occorre una preparazione particolare all'esame?

Per l’isteroscopia a scopo diagnostico non serve una particolare preparazione.

Per stabilire l’idoneità all’isteroscopia diagnostica, la paziente dovrebbe sottoporsi a una visita ginecologica, e possibilmente a una ecografia transvaginale, esami che possono fornire informazioni sull’anatomia e lo stato di salute degli organi pelvici, quali canale vaginale, utero, ovaie e tube di falloppio. Inoltre, le analisi del sangue possono permettere di verificare la presenza o meno di eventuali disturbi della coagulazione. Prima dell’isteroscopia è bene che la paziente avvisi il personale curante circa l’assunzione di eventuali farmaci anche se normalmente non è richiesta la sospensione della terapia. La profilassi antibiotica, salvo casi specifici, non è indicata, dal momento che il rischio di complicanze infettive è estremamente basso e non è influenzato dal pre-trattamento con antibiotici.

Per l’isteroscopia operativa, a causa della somministrazione di un anestetico, alcuni giorni prima si dovranno eseguire esami ematochimici e un elettrocardiogramma. In tal caso l’intervento prevede il digiuno dalla sera prima e la depilazione nella zona interessata.

È meglio che mi faccia accompagnare da qualcuno o posso venire da solo? Potrò guidare la macchina per tornare a casa?

Se la procedura è esclusivamente diagnostica, al termine la paziente potrà tornare a casa da sola, mentre se si tratta di un’isteroscopia operativa in day surgery, dovrà essere accompagnata a casa da un’altra persona dopo alcune ore e per 48 ore non dovrà eseguire attività che richiedono particolare concentrazione.

L'esame è doloroso o provoca altri tipi di disagio?

L'isteroscopia diagnostica non è dolorosa, anche se può provocare leggeri crampi, per via della distensione dell'utero, simili a quelli avvertiti durante il ciclo mestruale, e un lieve dolore alla spalla.

I minimi effetti avversi includono un lieve sanguinamento vaginale (dovuto al passaggio dell’isteroscopio che può provocare piccole lesioni), dolore e crampi a livello addominale e senso di stanchezza/malessere. Tali disagi scompaiono spontaneamente in poco tempo (entro 30-45 minuti dal termine della procedura nella maggior parte dei casi). Se l’esame è di tipo operativo, la paziente dopo l'intervento può avvertire dolori ad addome, schiena e spalla che si risolvono in pochi giorni. L'anestesia può causare una leggera difficoltà di concentrazione per qualche ora e per alcuni giorni (fino a un massimo di 15-20 giorni), potranno persistere perdite dalla vagina che non devono destare preoccupazione.

L'esame comporta dei rischi immediati?

L'isteroscopia è generalmente una procedura sicura con un rischio di complicanze minore dell’1 per cento. La perforazione dell'utero e l’insorgenza d’infezioni sono eventi estremamente rari nella pratica diagnostica e assai poco frequenti anche in quella operativa. Raramente può verificarsi anche una reazione vagale che, per via della stimolazione del collo dell’utero, determina l’insorgenza di sudorazione, un temporaneo rallentamento del battito cardiaco e un abbassamento della pressione arteriosa.

L'esame comporta rischi a lungo termine?

L'isteroscopia non comporta rischi a lungo termine. Nel raro caso in cui si verifichino infezioni o la perforazione dell’utero, normalmente il trattamento domiciliare con antibiotici è sufficiente a risolvere il problema senza necessità di ulteriori interventi.

Quanto dura?

La durata dell'isteroscopia diagnostica è di circa 10-15 minuti, mentre quella operativa può durare tra i 15 e i 60 minuti, in base alla complessità dell’intervento.

Alla fine posso andare subito a casa o devo restare in osservazione? Per quanto?

Al termine dell'isteroscopia la paziente può essere dimessa dopo un breve periodo di osservazione precauzionale, che può durare alcune ore nel caso sia stata eseguita un’isteroscopia operativa in day hospital.

In particolare, il recupero da un’isteroscopia diagnostica è alquanto rapido, e la paziente può tornare alle proprie attività lavorative 24 ore dopo la procedura.

Se è stato eseguito l'esame in regime di ricovero ospedaliero, la degenza dura solitamente 1-2 giorni.

Posso riprendere subito la mia vita normale o devo avere particolari accortezze?

Dopo l’esame diagnostico si possono riprendere subito le normali attività. L’isteroscopia operativa può prevedere una breve convalescenza domiciliare senza dover seguire particolari accorgimenti. Si raccomanda l’astensione dai rapporti sessuali per 2-7 giorni o, comunque, fino a che durano le perdite vaginali conseguenti all’esame, con lo scopo precauzionale di prevenire possibili infezioni.

Le informazioni di questa pagina non sostituiscono il parere del medico.

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